Il mercato dell’auto comincia lentamente la sua ripresa. A giugno si conferma misto rispetto agli anni precedenti. In aumento rispetto al 2020, in calo in confronto al 2019: evidente il segno lasciato dalla pandemia. Il calo rispetto al 2019 desta preoccupazione e i prossimi mesi saranno fondamentali per cercare di cambiare passo. Secondo i dati di Acea, il confronto tra l’anno in corso e il 2019 fa registrare ancora un -23% a livello europeo.
Andando nello specifico regionale, in Campania si registra un incremento a doppia cifra per il mercato dell’usato. Secondo i dati di AutoTrend, il bollettino statistico dell’Aci, lo scorso giugno sono stati annotati 25.389 passaggi di proprietà. Il 16,8% in più rispetto a giugno 2019, utilizzato come mese di riferimento per un confronto non penalizzato dalla pandemia. La metà di queste compravendite si è concentrata nella provincia di Napoli. Mentre la migliore performance si è registrata a Caserta con una crescita del 23,1%. Negativo, invece, l’andamento delle prime iscrizioni al Pra di auto nuove. Lo scorso mese, infatti, in Campania ne sono state registrate 5.890, ovvero il 4,3% in meno rispetto a giugno 2019. L’unica provincia in controtendenza è Benevento che con 357 nuove vetture è l’unica a poter vantare una crescita di ben il 15,2%. Salerno è la provincia con la flessione più marcata, -7,8%, mentre Avellino è quella in cui si rileva la contrazione più bassa, -1,7%. Positivo, infine, il trend delle radiazioni. Lo scorso mese in Campania sono state cancellate dal Pra 10.060 automobili, il 27,1% in più in confronto a giugno 2019. Il tasso unitario di sostituzione è stato pari a 1,71 nel mese di giugno: per ogni 100 auto nuove ne sono state eliminate 171.
«Anche il settore dell’auto sta provando a ripartire – commenta il Presidente dell’Aci Campania, Antonio Coppola – ma qualcosa sta cambiando, come dimostrano i dati registrati in Campania. Buone notizie dal Decreto Sostegni Bis che ha accolto la nostra proposta di prevedere incentivi anche per l’usato, purché ecologico. Per svecchiare il parco circolante, infatti, bisogna intervenire ad ampio raggio dando la possibilità alle famiglie meno abbienti di poter acquistare veicoli meno inquinanti, benché di seconda mano».