Come sarà la mobilità post coronavirus? Sfiducia nel trasporto pubblico e aumento dei mezzi privati. A rilevarlo una ricerca di Ipsos Group che ha monitorato l’intenzione di acquisto di nuove auto da parte dei consumatori cinesi Come sarà il mondo post Covid-19? È la domanda che si stanno ponendo un po’ tutti. Secondo Ipsos Group, a cambiare sarà soprattutto la mobilità quotidiana, pronta a dire addio ai mezzi pubblici (almeno fino a quando il coronavirus rimarrà solo un lontano ricordo) a favore di quelli privati. A rilevarlo, un sondaggio condotto dall’istituto di ricerca a fine febbraio per monitorare l’intenzione di acquisto di nuove auto da parte dei consumatori cinesi durante l’impatto dell’emergenza provocata dal morbo.
In Cina aumenta l’uso dell’auto privata passando dal 34 al 66%, mentre quello degli autobus crolla dal 56 al 24%. Cala l’uso dei taxi passando dal 21 al 15% e aumenta leggermente l’uso del car sharing (dal 3 al 5%), anche se le associazioni prevedono una dura crisi. I dati non dovrebbero sorprendere, considerando che la paura del contagio rimarrà e l’idea di doversi trovare in luoghi affollati, quali spesso sono i mezzi pubblici, spaventa o non potrebbe essere contemplato dalle misure anti contagio previste dal decreto. Sempre a causa della sfiducia nel trasporto pubblico, dalla ricerca emerge che chi non possiede un’auto ha una maggiore intenzione di acquistarne una nuova. Un dato confortante per l’industria automobilistica cinese che a causa degli effetti del coronavirus ha visto una diminuzione del numero di vendite di autovetture dell’80% a febbraio.