I motori e le autoriparazioni nel sangue e nel Dna. Un’impronta partita sin da bambino in una piccola officina e che ora continua come uomo manager di Idir, tra le aziende più prestigiose dell’aftermarket in Italia. È la storia, in breve, di Gennaro Piscopo, nemmeno 40 anni, ma già punto di riferimento per i ricambisti di almeno tre regioni. Campania, Molise e Abruzzo rappresentano il “suo territorio”, luoghi dove è conosciuto ed apprezzato fin quando era un ragazzo. Tutto cominciò nella piccola officina del papà Romualdo a Casoria. Un meccanico ed un uomo d’altri tempi, dove Gennaro trascorreva il periodo estivo aiutando ed imparando.
Non solo il mestiere, chiaramente, ma anche quello che oggi è il suo punto di forza nelle relazioni con la clientela: «La disponibilità nei confronti del cliente era tutto per lui. Tornava tardi e lavorava anche nei festivi pur di accontentare tutti, ed è la stessa carica che oggi metto io nel mio quotidiano». Ma non solo officina e non solo gli insegnamenti di papà Romualdo hanno forgiato il carattere di Gennaro Piscopo. Nei lunghi mesi estivi, infatti, così come nei pomeriggi ai tempi delle scuole superiori, lavorava anche dal ricambista di fiducia. Ed è lì che si è aperto il mondo dell’aftermarket: «Mauro Esposito è stato un esempio. Che io ricordi non ha mai chiesto nulla senza farlo cortesemente, ed è un insegnamento, un atteggiamento che io conservo tuttora».
La vita di Gennaro, che il padre aveva voluto frequentasse l’alberghiero come maitre, cambiò proprio mentre si trovava a lavorare come ricambista. «L’azienda Sdgs era alla ricerca di magazzinieri ed io mi proposi con tanto di referenze dell’allora datore di lavoro. Entrai in azienda e cominciai a studiare anche il gestionale, tant’è che nei momenti di emergenza fui in grado di utilizzarlo in completa autonomia. Cominciai a parlare con i clienti al telefono e da quel momento l’azienda mi propose di fare da venditore e di visitare i ricambisti. Un cambiamento a cui io e anche mio padre non ci sentivamo pronti, credendo che le cose potessero andare male. Mi diedero invece garanzie e fiducia e nel giro di poco, utilizzando la disponibilità e la cortesia, diventai il primo agente della Sdgs come fatturato prodotto».
Le cose, purtroppo, non possono sempre andare per il meglio. Poco alla volta, prima la malattia del papà Romualdo, a lungo all’Humanitas a Milano, poi problemi in azienda, misero Piscopo in difficoltà. «Devo molto ad un cliente molisano, Pierluca Pedone, a cui raccontai le mie vicissitudini. Fu lui a contattare Idir ed a farsi garante della mia persona. Incontro il titolare Sergio Monzeglio e per me si aprì un mondo nuovo. Chiesi di fare due turni: uno in magazzino e l’altro dai ricambisti, e con i miei clienti storici i rapporti rimasero invariati, anzi migliorarono, riuscendo a valorizzare i prodotti Idir». Come già accaduto, anche con Idir, Piscopo mostra tutta la sua vena positiva ai clienti e riesce a diventare il primo agente in termini di fatturato, fino appunto a diventare l’uomo manager di Idir per cui cura la clientela direzionale da ormai otto anni. «Per me i Monzeglio sono come una famiglia. Devo tanto non solo a papà Sergio, ma anche ai suoi figli Alessandro ed Emanuele che per me sono come fratelli».