Da domani lunedì 27 alcune fabbriche italiane riaprono i battenti dopo un lungo stop nell’ambito della fase 2. Si riattiva parzialmente l’industria dell’automotive e parte in modo più diffuso il settore degli elettrodomestici perché le prime aperture ci sono già state la scorsa settimana. Si va da Fca che sarà operativa a pieno regime solo alla Sevel di Chieti (e solo in piccola parte a Melfi e Mirafiori), alla Cnh. Da Fincantieri fino a Whirlpool ed Electrolux. Piaggio invece attenderà il via libera ufficiale del governo il 4 maggio riavviando gli stabilimenti di Pontedera, Mandello Lario, Noale e Scorzè. E anche Ferrari, che aveva già introdotto tutte le misure sulla sicurezza per riaprire a metà aprile, ha poi prorogato la sospensione dell’attività fino al 3 maggio, nel rispetto delle disposizioni governative. I siti produttivi di Leonardo in Italia invece non si sono mai fermati e molti sono stati usati anche per far fronte all’emergenza Covid.
Per quanto riguarda il Gruppo Fca, Sevel come comunicato nei giorni scorsi, ha deciso di procedere autonomamente, senza aspettare provvedimenti governativi, inviando la comunicazione al prefetto di Chieti competente per lo stabilimento Sevel in Val di Sangro dove viene prodotto il Ducato. Stante la regola del silenzio assenso Fca ripartirà lunedì con circa 6.000 operai che avvieranno la produzione a pieno ritmo su tre turni. Poche decine di dipendenti saranno di conseguenza al lavoro tra Cassino, Pomigliano e Termoli, dove si realizzano componenti per il Ducato.
Per Melfi e Mirafiori il gruppo ripartirà ma in maniera limitata. A Melfi è stata inviata comunicazione alla prefettura, con il previsto rientro di 750 dipendenti che dovranno completare le linee di auto (circa 600 vetture) rimaste incomplete, per poi passare alla ricerca e sviluppo sulle preserie di Renegade e Compass ibride. Infine a Mirafiori torneranno 250 dipendenti con lo scopo di realizzare alcune decine di prototipi della 500 elettrica, presentata a Milano a inizio marzo. Non si tratta quindi di una riapertura globale dell’attività, per cui seguiranno i tempi decisi dal governo, si sottolinea al Lingotto, ma di una ripresa del tutto parziale, che avverrà a pieno regime solo nel caso di Sevel. Sul fronte sicurezza bisogna ricordare che Fca ha da tempo sottoscritto un accordo con i sindacati sulle misure da adottare nei luoghi di lavoro, approvato dal virologo Roberto Burioni.