Scegliere un’auto elettrica ha i suoi vantaggi, e non solo per quanto riguarda il rifornimento. Il problema è un altro. La colonnina per la ricarica. La carenza di punti di ricarica è il peggior nemico per l’acquisto di un’auto elettrica. La situazione è critica un po’ ovunque, ma nel Mezzogiorno è veramente drammatica. Come si fa a sostenere una campagna per lo sviluppo e l’espansione dell’auto elettrica se poi manca il “tassello” principale?
Secondo l’ultimo studio realizzato da Motus-E, in Italia si conterebbero a oggi oltre 26 mila strutture adibite. Nel corso del 2021, il numero delle colonnine elettriche disponibili è aumentato a 26.024, spalmate su 10.500 location. L’80% del totale si trova sul suolo pubblico, altre, invece, figurano all’interno di parcheggi privati oppure di siti aziendali. Motus-E sottolinea un misero 6% dell’ammontare globale offre la corrente continua DC, con potenze di ultima generazione, mentre il resto è tutto AC, con il 77% degli impianti che raggiunge valori dai 7 ai 43 kW. Questo in generale, poi c’è il Sud. È quasi interamente tagliato fuori dalla “rivoluzione elettrica”. Nella top 10 delle Regioni con più colonnine elettriche troviamo la Lombardia al primo posto (17% e 4.543 zone di ricarica), seguito da Lazio e Piemonte con il 10% ciascuna. Seguono Veneto ed Emilia-Romagna (9%), Toscana (8%), Sicilia e Trentino-Alto Adige (4%), Puglia (3,5%) e Sardegna (3%). Sicilia e Puglia segnalano progressi grazie ai luoghi turistici, ma in classifica mancano regioni come la Calabria e la Campania: in queste regioni la colonnina per la ricarica elettrica per l’auto resta una sconosciuta. E parliamo di progresso e transizione ecologica…