Nel mondo di oggi, con un’automazione sempre più predominante, automobili e privacy sono temi strettamente connessi e, al tempo stesso, anche preoccupanti. Le preoccupazioni riguardano principalmente la raccolta e e la gestione dei dati nei veicoli che evidenziano forti rischi per i consumatori. Sappiamo bene che le auto connesse offrono una serie di servizi innovativi, ma vi è un rovescio della medaglia. Questi veicoli raccolgono una quantità impressionante di informazioni e molte sono decisamente personali. Il problema reale è che la gestione di questi dati è davvero scarsa, se non assente. Le auto moderne sono veri e propri “computer su ruote” e molte case automobilistiche raccolgono più dati del necessario, spesso utilizzandoli per scopi diversi dalla semplice guida. Dati che possono includere informazioni sul guidatore, sulle sue abitudini e sulla sua vita privata: ma sono dati che nulla hanno a che vedere con lo scopo dell’automazione del veicolo. Un aspetto inquietante è la facilità con cui le case automobilistiche condividono o vendono i dati raccolti. La maggior parte delle case costruttrici ha ammesso di condividere dati personali con terzi, e alcune di esse addirittura di venderli. Una pratica decisamente scorretta che mette a rischio la privacy dei consumatori e solleva forti preoccupazioni sulla sicurezza dei dati stessi. In Europa il Gdpr offre una certa protezione ai consumatori, ma negli Usa la situazione è molto diversa. La maggior parte delle case automobilistiche non offre un controllo sui propri dati personali. Appare evidente e necessario che i consumatori siano informati sui rischi associati alla raccolta e condivisione dei dati e che le case automobilistiche adottino misure per garantire la protezione e la sicurezza di tali informazioni.