Da martedì 1 agosto, i gestori delle stazioni di servizio saranno tenuti per legge ad esporre, oltre ai prezzi correnti, anche quelli medi dei carburanti. Attenzione però: pende un ricorso al Tar presentato da diverse associazioni di categoria, che potrebbe portare alla sospensione del provvedimento. Il Governo è voluto intervenire per l’aumento dei prezzi dovuto alla cessazione del taglio delle accise. La normativa prevede che i gestori di stazioni di servizio informino il ministero delle Imprese e del made in Italy, di qualsiasi modifica dei loro prezzi entro due ore.
I gestori, oltre a mostrare i loro prezzi, dovranno esporre in modo chiaro e evidente i prezzi medi determinati dal Ministero sulla base delle informazioni ricevute. Per le stazioni di servizio autostradali si utilizzerà la media nazionale, per quelle su strade ordinarie la media regionale. Il Ministero renderà disponibili questi dati sul proprio sito e attraverso un’app. I gestori devono esporre i prezzi medi entro le 10,30 del mattino. I prezzi devono essere indicati con caratteri alti almeno 12 centimetri. Le multe per il mancato rispetto delle norme variano da 200 a 2.000 euro, in base al fatturato della stazione di servizio. E nel caso di recidiva può essere sospesa l’attività. Le stesse sanzioni si applicano se non vengono esposti i prezzi medi.