Guidare ubriachi o sotto l’effetto di sostanze alcoliche è pericoloso per sé e per gli altri, che siano utenti della strada o persone a bordo della stessa auto. A “certificare” lo stato di ebbrezza è l’etilometro, strumento di misurazione utilizzato per determinare il valore di etanolo contenuto nel sangue. In Italia gli unici dispositivi omologati per tale scopo sono quelli in grado di accertare tale concentrazione dall’analisi dell’aria emessa. L’alcol viene subito assorbito dallo stomaco e dall’intestino con rapida metabolizzazione da parte dell’organismo. Almeno nella sua maggior parte, all’incirca il 90% del totale. La restante quota viene eliminata attraverso le urine, il sudore e, per l’appunto, l’aria espirata. La concentrazione alcolemica è indicata in grammi per litro e l’eventuale superamento del limite massimo è fissato dal codice della strada in 0,5 grammi per litro, un tasso sufficiente a far perdere la capacità di reazione e la prontezza di riflessi. Stabilito ciò, ci si chiede: può essere considerato valido un test effettuato con un etilometro non revisionato? Assolutamente no. Lo ha stabilito definitivamente la Cassazione. Inoltre, non deve essere chi è risultato positivo all’alcoltest a dover dimostrare eventuali malfunzionamenti dell’alcoltest.
Etilometro non revisionato? Alcoltest nullo
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