L’Rc Auto costa sempre di più perché non tutti la pagano

Perché la polizza Rc Auto aumenta continuamente? È una domanda che si pongono milioni di automobilisti. Il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, spiega che il motivo principale è dovuto al fatto che non tutti la pagano.

Al workshop “Experience ratings in insurance markets: Theory and Evidence” Signorini ha spiegato che «Sebbene sia difficile ottenere statistiche affidabili e precise sul tasso di violazione, si stima che circa il 6% dei conducenti non sia effettivamente protetto dall’assicurazione obbligatoria. Poiché i danni causati dai conducenti non assicurati e insolventi possono essere coperti da un fondo di solidarietà pagato dagli assicuratori, il costo intrinseco si riflette in ultima analisi nei premi e quindi grava sui conducenti rispettosi della legge. Nell’ultimo decennio i premi sono diminuiti in modo significativo (-30%, in termini nominali). Vi ha contribuito l’aumento della concorrenza che ha ridotto la segmentazione del mercato, comprimendo così margini elevati in modo abnorme in alcuni mercati locali. Anche l’incidenza delle frodi si è ridotta, non da ultimo grazie all’introduzione di una banca dati comune dei sinistri (gestita dall’Ivass) che consente di individuare modelli sospetti e di effettuare controlli incrociati sui sinistri potenzialmente fraudolenti. Le nuove norme di legge sul risarcimento hanno ridotto l’incertezza sul valore dei risarcimenti per danni fisici».

Signorini ha aggiunto che le informazioni riportate sull’attestato di rischio: «vengono utilizzate per adeguare il prezzo dell’assicurazione e ridurre il moral hazard. Tuttavia, poiché gli incidenti sono rari, l’attuale sistema di valutazione dell’esperienza non è sufficientemente preciso, in quanto la maggior parte delle persone si concentra in un’unica classe di rischio».

Nel secondo semestre 2022, l’87% degli assicurati rientra nella classe migliore e l’89% non ha denunciato incidenti nell’ultimo quinquennio. «Ciò comporta un’eccessiva eterogeneità all’interno della classe di merito superiore – ha concluso – I premi basati sulla classe, quindi, non riescono ad approssimare i ‘“veri” sinistri attesi individuali. Sarebbero sicuramente auspicabili migliori strumenti di determinazione dei prezzi e di incentivazione».